Iniziato oggi, mercoledì 5 novembre, il XIX Congresso nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, nel segno della Giornata Giubilare dell’Agroalimentare.
I MESSAGGI
Il discorso di apertura del Presidente CONF Mauro Uniformi ha acceso le luci sul Congresso, evidenziando la responsabilità delle categorie professionali nel costruire il legame decisivo tra produzione, tutela degli ecosistemi e cura del patrimonio comune.
A seguire, gli onori del padrone di casa.

“Mi piace partire evidenziando il legame che c’è fra l’Italia e questa istituzione internazionale, in cui c’è uno sforzo continuo di portare l’esperienza e le specializzazioni italiane con le varie realtà internazionali.
C’è molto bisogno che questi scambi si rafforzino, con Governi e istituzioni che realizzano la prima interlocuzione, ma altrettanto importante è il multilateralismo delle professioni, realizzato da organizzazioni come quella dei dottori agronomi e forestali: questa azione dal basso può realizzare grandi risultati.
Io sono sempre stato convinto che, oltre alla capacità tecnica, la vostra professione abbia un valore diplomatico e politico, che assume ancora maggiore importanza in questi tempi. E questa è una missione che carica positivamente la vostra professionalità di una responsabilità più pesante della semplice capacità tecnica.
In questo periodo in cui il multilateralismo è un po’ accantonato, dobbiamo ridare valore agli accordi che derivano da un equilibrio tra diverse istanze e, sono convinto, che professionalità come la vostra possano contribuire attivamente, offrendo l’esperienza di una via italiana che attraverso le professioni possa ridare”
Direttore generale aggiunto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), Maurizio Martina

“Sono lieto di essere in questa sede, a testimoniare la volontà di aumentare la collaborazione attiva tra le varie forze della filiera.
Dobbiamo ritrovare la centralità del mondo agricolo e forestale, e questo Governo ha investito più di 15 miliardi nel settore. Un settore che guardiamo osservando tutta la filiera, per esempio abbiamo investito nell’energia rinnovabile, finanziando imprese agricole che hanno prodotto il triplo rispetto alle previsioni precedenti. Abbiamo investito nell’innovazione dei macchinari, sia elettrici che tradizionali. Abbiamo investito nella strategia forestale, perché la gestione del bosco è una cosa seria, col bosco che va mantenuto e curato, e abbiamo investito nelle filiere del legno.
In Italia, abbiamo bisogno di qualità, di garanzia nei controlli, di filiere organizzate in cui la sostenibilità non può essere solo ambientale ma, con approccio qualificato e qualificante, dev’essere anche economica. Perché va garantito sia il massimo valore della qualità, che il valore economico.
Dobbiamo far crescere il reddito degli agricoltori, e in quest’ottica il collegamento con il vostro lavoro è più che diretto: senza il vostro contributo non si otterrebbe un risultato di qualità né una crescita della redditività per l’imprenditore agricolo.
Gli agricoltori devono essere supportati a introdurre innovazioni, ma queste non possono essere solo tecnologiche, perché l’uomo non può essere sostituito e l’importanza della persona deve restare centrale.”
Il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida.
Ha chiuso questa sessione introduttiva l’intervento del Mons. Fernando Chica Arellano, Osservatore Permanente della Santa Sede presso la FAO, IFAD e WFP.
“Col nostro lavoro garantiamo servizi essenziali per la comunità, ma sappiamo che la valutazione tecnico-specialistica deve integrare i risvolti etici quali l’inclusività, l’equità, il benessere sociale che siamo capaci di originare. È da questo confronto che si origina la capacità di indirizzo di uno sviluppo durevole, basato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Mauro Uniformi, Presidente CONAF
Oggi, allo specialista è chiesto di avere competenze trasversali e olistiche per affrontare i problemi complessi, ma non è sufficiente: deve avere la consapevolezza della funzione sociale che ricopre, integrando la consulenza tecnica con la responsabilità del ruolo e consapevolezza degli effetti a medio e lungo termine.
Ecco che il XIX Congresso dottori agronomi e dottori forestali vuole essere un laboratorio in cui immaginare cosa diventeremo, capire come si trasformerà il mondo e la professione, ma soprattutto cosa lasceremo in eredità alle generazioni future.”