Da quando, a settembre, c’è stata la Delega per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali, come CONAF ci siamo attivati per contribuire con la nostra esperienza alla stesura della nuova cornice normativa.
In queste settimane, quindi, si è proceduto con l’interlocuzione con il Governo e il Parlamento per contribuire alla riforma.
Va chiarito che una riforma organica degli ordinamenti delle professioni intellettuali era tanto attesa quanto necessaria per modernizzare il sistema e a rafforzare la competitività dei professionisti italiani in un mercato sempre più globale, complesso e tecnologicamente avanzato.
Come sottolineato dalla Corte Costituzionale (sent. n. 405 del 2005), agli ordini professionali spetta l’esigenza fondamentale di tutelare un rilevante interesse pubblico.
Il compito primario di tali enti non è, infatti, la rappresentanza dell’interesse settoriale della categoria – funzione tipica delle associazioni di natura privatistica – ma la tutela della collettività-utenza quando fruisce di una prestazione di natura professionale.
Dopo l’incontro con la Ministra Marina Calderone e il Senatore Sergio Rastrelli, la scorsa settimana, oggi c’è stata l’audizione richiesta dalla Presidente della 2ª Commissione del Senato.
“L’impianto, normativo, seppure privo dei Decreti attuativi che saranno stilati in un momento successivo, risulta comunque ben impostato e condivisibile. Inoltre, il Governo si sta dimostrando un interlocutore attento alle istanze delle diverse voci professionali.
Mauro Uniformi, Presidente CONAF e coordinatore RPT
Sarà compito del CONAF, che ha raccolto gli spunti provenienti dagli iscritti, fornire un contributo che evidenzi le peculiarità del nostro mondo professionale, ma che sia integrato anche con tutte le altre e diverse realtà che compongono il mondo ordinistico, così da procedere in modo coordinato.
Seppur rispettando le tante diversità, infatti, si è scelto di offrire al legislatore un quadro più chiaro, trasparente e completo possibile.”