Riformare gli ordini per una professione che cura il territorio ed il futuro

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Di Mauro Uniformi

Le sfide attuali, dai cambiamenti climatici alla sostenibilità, dal dissesto idrogeologico all’innovazione agronomica e forestale, impongono una visione nuova del sistema ordinistico, oggi ancorato a modalità del passato, occorre un ripensamento profondo degli Ordini in chiave moderna e lungimirante.
Fin dal primo giorno di mandato come Presidente del CONAF ho cercato, quindi, di promuovere un ordine che unisse innovazione, competenza e identità. Un approccio che, caratterizzerà trasversalmente tutte le sessioni del XIX Congresso nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali, che si terrà a Roma tra il 5 e il 7 novembre 2025.

Serve una riforma che dia slancio alla funzione pubblica e valorizzi il ruolo sociale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Una riforma che conduca a un sistema ordinistico più semplice, trasparente, snello e inclusivo, più vicino al territorio e che rappresenti un’opportunità per l’intera collettività, oltre che per chi è iscritto.
Avviare questa trasformazione significherebbe, innanzitutto, rafforzare la tutela dei cittadini, migliorando ulteriormente la qualità delle consulenze professionali e garantendo sempre maggiore incisività in contesti decisivi come la pianificazione territoriale e paesaggistica, la prevenzione del dissesto, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la cura del verde urbano e la transizione ecologica.
Una trasformazione del sistema ordinistico così immaginata consentirebbe, quindi, di rispondere con concretezza alle evoluzioni del mondo del lavoro, della formazione e della tecnologia, che stanno profondamente trasformando il nostro ambito professionale.

Gli ultimi dati confermano che quella dei dottori agronomi e dei dottori forestali è una professione molto attrattiva per i giovani e le professioniste, ma proprio per questo dobbiamo garantire a tutti possibilità trasparenti di accesso, investire nel riconoscimento delle esperienze acquisite sul campo, promuovere il merito e valorizzare le specializzazioni.
Non dimentichiamoci, infatti, che svolgere la professione di dottore agronomo e dottore forestale significa superare le mere competenze tecniche per avviare una valutazione organica di problemi ecosistemici fino ad abbracciare la responsabilità sociale, quale garante della salute, del paesaggio e del territorio.
È una professione che, da un secolo, intervenendo in campo rurale, ambientale, economico e sociale, dimostra quotidianamente la propria funzione di utilità sociale e la sua universalità, dimostrandosi capace di adattarsi alle esigenze di ogni periodo e restando sempre profondamente attuale.

Il CONAF è pronto ad offrire idee, progetti, competenze e passione per supportare questo percorso, consapevole che siamo chiamati a difendere un patrimonio agricolo e forestale in cui sostenibilità economica, ambientale e sociale si fondono inestricabilmente.